Nel più classico dei testacoda in classifica l’Inter è chiamata ad aprire il suo 2024 casalingo contro il Verona che sulla carta dovrebbe rappresentare un ostacolo morbido ma già dai primi minuti di gioco è chiaro come la squadra allenata da Baroni sia arrivata a Milano con intenti bellicosi. La prima occasione della gara al terzo minuto è infatti firmata dai gialloblù con un tiro di Suslov che impegna per la prima volta Sommer. Dopo un iniziale sbandamento i nerazzurri prendono progressivamente il controllo della partita ed al 13º minuto di gioco Barella avvia l’azione del gol con un lancio in profondità che una perfetta transizione di Mkhitaryan trasforma nel più comodo degli assist per il gol di Lautaro Martínez, con l’argentino molto reattivo nel convertire in rete il passaggio del compagno. Dopo il vantaggio l’Inter controlla con maggiore tranquillità il ritmo della partita e si avvicina in un paio di circostanze al raddoppio ma manca della cattiveria necessaria per finalizzare efficacemente. Al 26º arriva un’occasione piuttosto pericolosa per il Verona con Djuric che riesce a svettare di testa liberandosi della marcatura di Acerbi e impegnando Sommer ad una parata sulla linea di porta. L’Inter prova a trovare le trame giuste per impensierire ulteriormente il Verona ma la poca precisione fa sì che il risultato rimanga invariato fino alla pausa. Decisamente buone le prestazioni individuali da parte di Lautaro e Thuram che con i loro strappi riescono a mettere in costante apprensione la retroguardia veronese.
Nel secondo tempo il copione della partita non cambia particolarmente con l’Inter che sembra tenere la situazione sotto controllo ed il Verona che dal canto suo riesce efficacemente a tenere il risultato in bilico, che probabilmente era il massimo obiettivo possibile per questa fase della partita. Con poche occasioni ad arricchire il tabellino, la gara scorre via senza particolari sussulti né da una parte né dall’altra. Ma la coda di questa gara aveva ancora in serbo tante emozioni da riservare ad entrambe le tifoserie. Con l’ingresso di Arnautovic al posto di Thuram paradossalmente comincia la pericolosità offensiva del Verona. Una palla persa dall’attaccante austriaco infatti origina l’occasione del gol del pareggio firmato da Henry, a sua volta appena subentrato dalla panchina. Il punteggio torna dunque abbastanza clamorosamente in equilibrio quando il cronometro segna il 74º minuto di gioco. Con questa nuova situazione di punteggio inevitabilmente i nerazzurri sono costretti a ributtarsi in avanti e quello che succede nell’area di rigore difensiva del Verona è qualcosa di clamoroso con Arnautovic che per ben tre volte si trova con palloni semplicissimi da buttare in rete e a pochi centimetri dalla linea di porta agisce da difensore gialloblù piuttosto che da attaccante nerazzurro. Quando ormai la partita sembra definitivamente compromessa con un pareggio che sulla carta si sarebbe potuto definire senz’altro clamoroso, l’Inter riesce a trovare la giocata per tornare in vantaggio sugli sviluppi di un’azione tambureggiante che coinvolge Dimarco e Bastoni con la traversa del difensore centrale, sulla respinta del legno la palla giunge a Barella e sugli sviluppi del tiro dell’ex giocatore del Cagliari Frattesi si fa trovare pronto alla deviazione sottoporta. L’Inter rimette dunque la testa avanti ma di certo le emozioni non sono finite; nell’assedio finale del Verona infatti partecipa alle azioni offensive anche il portiere Montipò e l’Inter con Barella e Sanchez fallisce la possibilità di andare sul doppio vantaggio a porta vuota per l’errore dell’attaccante cileno. Questa azione viene però di fatto annullata perché la giocata precedente nell’area di rigore dell’Inter viene rilevato un fallo da parte di Darmian su Magnani con il difensore nerazzurro che nel tentativo di anticipare l’avversario tocca anche la gamba dell’ex difensore del Sassuolo. Dopo un controllo V.A.R l’arbitro decide di concedere il calcio di rigore nell’ultima azione della partita ben oltre i cinque minuti di recupero inizialmente assegnati. Dal dischetto si presenta Henry che angola troppo la conclusione che finisce sul palo. Con una serie di brividi infiniti dunque l’Inter riesce a portare a casa il risultato, confermando ancora una volta però l’assoluta necessità di intervenire nel reparto offensivo vista la totale inutilità di Arnautovic e Sanchez che appena entrano sul terreno di gioco annullano completamente la pericolosità offensiva dell’Inter. Sarà certamente un finale di partita che fa discutere anche perché il gol del secondo vantaggio nerazzurro avviene con un giocatore del Verona a terra in area tra le proteste dei veronesi per un presunto fallo di Bastoni che le immagini televisive sembrano evidenziare.
Certamente per l’Inter sono punti pesantissimi che non devono cancellare però i segnali negativi che questa partita ha evidenziato a cominciare da una tenuta fisica non eccezionale e dall’inconsistenza delle alternative offensive a disposizione di Inzaghi.