Milan

Attenzione, caduta Milan

I rossoneri, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia e la sconfitta in Supercoppa, rischiano di compromettere la stagione

Sono passati due giorni dalla sfida milanese di Supercoppa, disputata a Riad (ahimè) ed è ora di processi. Giusto o sbagliato non importa, la realtà è quella che conta. Una bella Inter, cinica e spietata, un brutto Milan, svogliato e mentalmente non impeccabile. Ci fermiamo qui, perché la valutazione, spesso, è più sommaria di quel che merita. I tifosi cominciano a mugugnare, anche contro Stefano Pioli, l’allenatore che da un paio di stagioni è in cima alle preferenze della coppia Paolo MaldiniFrederic Massara.

Cosa cambia – Ora per la squadra rossonera la faccenda appare seria. Il percorso dopo il Mondiale non è lastricato di fiori, perché cinque punti in tre partite in campionato, con l’eliminazione dalla Coppa Italia e la sconfitta in Supercoppa (per giunta in un derby), stanno cominciando a preoccupare. Pioli, con molti problemi strutturali, vedi il continuo impiego di Olivier Giraud, senza un sostituto, la latitanza di Zlatan Ibrahimovic e, soprattutto, l’assenza di Mike Maignan sono un peso troppo gravoso da sopportare. Il primo trofeo della stagione perso ha sottolineato l’urgenza di fare un maquillage. Il mercato di riparazione è ancora aperto e qualcosina la società deve fare. I rapporti tra la proprietà e Maldini non sono idilliaci e la “guerra fredda” potrebbe ripercuotersi in modo poco gradito sul prosieguo della stagione. I prossimi match saranno decisivi per capire se questo maledetto mese di gennaio sarà solo un brutto ricordo o se comincerà un vero Golgota, che potrebbe tradursi in una vera rivoluzione.

Campionato – Il Napoli va forte come un Frecciarossa, l’Inter ha il morale a mille, i rossoneri, sempre secondi in classifica, devono reagire per dissipare i mille dubbi di una situazione che non piace ai tifosi. Atalanta, Lazio e Roma, dietro di appena quattro punti, cominciano a fare paura. Urge una sterzata improvvisa, un cambio di rotta per rimettere la macchina rossonera in carreggiata, anche se la parola scudetto non può più essere pronunciata. Tornare a vincere, giocare sempre alla morte, perché anche un pareggio non basta più. La proprietà deve, però, dare un segnale forte: gli investimenti su qualche usato sicuro è necessario, perché i giovani in queste situazioni sono i più fragili. Credere ancora a un finale diverso è fondamentale!

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