Calcio

Bologna maledetta per Inzaghi

Dopo aver perso lo scudetto la scorsa stagione, il tecnico nerazzurro perseguita nelle scelte sbagliate al Dall’Ara, in cui incoccia con la settima sconfitta in campionato

Simone Inzaghi in sala stampa si aggrappa a ogni cosa: “Probabilmente sbloccandola noi staremmo parlando di un’altra partita ma al di là del risultato il primo tempo è insufficiente”. Dichiarazione che non fa onore al tecnico piacentino, che ormai sembra non avere più scusanti, anche per la società. Non basta più la storia del calo mentale e del calo fisico. Stop! Non può essere sempre la solita spiegazione, vista la recidività, ci sta molto altro dietro. “Scusa se insisto mi chiamo Evaristo”, disse un tale a un portiere a un derby dopo averlo purgato due volte.

Inzaghi, contando le sole partite di campionato, ha disputato 62 partite giocate con 61 gol subiti da quando siede sulla panchina della Beneamata, numeri imbarazzanti che lo inchiodano. In questo scorcio di stagione, in Serie A ha accusato 29 reti in 24 partite, media punti in trasferta sotto 1,45 a partita, con 7 sconfitte in 24 giornate. Diciotto punti di distacco dal Napoli, un margine troppo largo, anche se i partenopei (tra l’altro sconfitti solo dall’Inter) stanno evidentemente praticando un altro sport. Scherzi a parte una squadra così forte non può aver dato l’addio allo scudetto già nel mese di gennaio. Gli alibi non bastano più. La squadra può essere anche sopravalutata, sicuramente non è omogenea per caratteristiche di alcuni giocatori, ma l’allenatore risulta essere monocorde e prigioniero di un solo modulo e coi cambi mai riesce a migliorare la squadra. Non dimentichiamo anche i cambi sistematici dopo un’ammonizione.

I giocatori sembrano alienati, mentre lui dovrebbe motivarli, martellarli. Deve essere più convincente. Non essere leader è una cosa grave, ma non essere riconosciuto sarebbe la cosa peggiore. Alcune conferenze sono fuori luogo, Comunicazione stampa imbarazzante, se si vuole puntare a vincere un campionato, probabilmente, non è l’allenatore ideale.

Nel primo tempo contro i felsinei e stato scherzato tatticamente da Thiago Motta. Non è stato capace di corregge la squadra per trovare le contromisure a un Bologna che giocava senza un centravanti di peso ,con i tre davanti a svariare  e tagliare o accentrandosi, liberando così spazio per i centrocampisti e viceversa. Quando si allargavano, invece,, entravano dentro i centrocampisti, non dando riferimenti ai tre della difesa, portandoli al largo e  non dare così appoggio anche in fase d’impostazione. I  giocatori sono, ovviamente, sono i più colpevoli: in campo vanno loro e non sono scusabili.

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