
È ufficiale l’addio di Antonio Conte all’Inter. La Beneamata e l’allenatore salentino hanno trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto. Una divisione che col senno di poi era inevitabile, dopo l’annuncio di spending review annunciata da Steven Zhang. Hanno pesato anche le divergenze col tecnico sul parziale ridimensionamento prospettato dalla proprietà e nessun acquisto shock per rinforzare la rosa. Nella rescissione consensuale è presente una buonuscita da oltre 7 milioni di euro e una clausola, legata alla buonuscita, che vieterà a Conte di allenare un club di Serie A per la prossima stagione.
IL FUTURO – Al momento nel futuro nerazzurro solo supposizioni e sondaggi, ma il tempo corre. L’obiettivo numero uno nei sogni di Marotta è Allegri (ma la Juve sembra abbia rimesso gli occhi addosso sul livornese). Simone Inzaghi da indiscrezioni pare rinnoverà sicuramente con la Lazio con un aumento di contratto. Altri nomi che circolano nell’ambiente nerazzurro sono quelli di Mihajlovic e Maurizio Sarri.
AMARO – La rescissione di Conte avviene a distanza di tre giorni dalla festa scudetto con la consegna del trofeo sul prato di San Siro. Un deja-vu. Un brutto deja-vu. Anzi, a pensarci bene ce n’è più di uno. Questi sono i momenti per cui l’interista ha imparato a gestire gli entusiasmi. Prima o poi accade sempre qualcosa. Rimane solo una certezza: sia che la squadra vinca trofei sia che perda miseramente, l’estate del tifoso nerazzurro sarà sempre complicata.