
Poco più di un allenamento per il Milan nel turno infrasettimanale: la squadra di Davide Nicola si presenta con i panchinari in vista della sfida decisiva con lo Spezia e così il Diavolo infierisce su quel che resta dei granata. Una saetta di Theo Hernandez stappa il match al 19esimo minuto e da lì in poi le bollicine rossonere annebbiano la vista a un Toro mai in grado di caricare a testa bassa.
Match senza storia
È l’obiquo Franck Kessie a sigillare il risultato con il rigore del raddoppio e con l’assist per Brahim Diaz a inizio ripresa. Chiudono i conti ancora Hernandez e una tripletta nel finale di Rebic, che al settimo goal sembra quasi scusarsi con gli avversari.
I cloni di Kessie
Nota di merito per la prestazione contro i granata va proprio all’ivoriano: il Presidente domina a centrocampo, aiuta il pacchetto arretrato se qualche pedina è fuori posto e si fa trovare sempre nell’area di rigore avversaria. Quando gioca così, è come averne 12 in campo.
Tornato devastante in questo finale anche Theo che dimostra ancora una volta l’intesa con Rebic sulla corsia di sinistra. Diaz si conferma dopo l’ottima prova con la Juventus, mentre la difesa del Milan si prende un turno di riposo: portiere impegnato solo una volta nel primo tempo, quando Hakan Calhanoglu decide di regalare un’occasione da rete anche ai padroni di casa.
Numeri a favore
Stefano Pioli, che predicava equilibrio dopo l’euforia del successo sui bianconeri, vuole sfatare il luogo comune che vede le sue squadre crollare in primavera e si regala il record di vittorie in trasferta in una singola stagione: 15 (a pari merito con l’Inter di Mancini), numero ancora migliorabile a Bergamo nell’ultima uscita dell’anno.
Il Milan termina così la tre giorni di Torino in maniera sfavillante, tornando a casa con 10 gol fatti, 0 subiti, ma soprattutto 6 punti fondamentali per la qualificazione in Champions League: una vittoria sul Cagliari domenica significherebbe il ritorno nell’élite d’Europa dopo 8 anni.