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Il Siviglia fa la barba alla Juventus

Sconfitta in semifinale di Europa League dei bianconeri, che erano passati in vantaggio con Vlahovic

La Juventus è eliminata anche dall’Europa League dal Siviglia, che per la settima volta centra la finale della competizione. Nonostante fossero andati in vantaggio, i bianconeri si sono fatti rimontare nei tempi supplementari dall’ex romanista Erik Lamela.

Entrambe le squadre presentano una formazione diversa dalla partita di andata, per aggiustare, probabilmente, quei difetti evidenziati nel primo match. Il primo tempo si presenta abbastanza dinamico con occasioni da una parte e dall’altra. Una dinamicità che comunque dimostra a volte i suoi limiti tecnici con azioni spesso interrotte da falli ed errori individuali. Per fortuna, le varie occasioni da gol hanno reso abbastanza lieto questo primo tempo evidenziando che le squadre sono degne di questa competizione, ma non di altre.

La partita inizia come è finita all’andata, con la fiammata di Federico Gatti; purtroppo in questa occasione non andata a buon fine. Juan Cuadrado pareggia il fallo da rigore non fischiato a Torino su Adrien Rabiot. Moise Kean, sta facendo il suo dovere, non fa rimpiangere né Arkadiusz Milik, né Dusan Vlahovic e questo è preoccupante. Nicolò Fagioli lascia il campo infortunato, lo strazio oltre all’infortunio è l’ingresso di Leandro Paredes.

Il secondo tempo, inizia come il primo, per i primi 10 minuti sembra che il tempo non si sia fermato. Dinamicità ed un paio di ripartenze con l’asse Kean-Rabiot e Angel Di Maria-Cuadrado fanno ben sperare come il colpo di testa di Gleison Bremer che sfiora il palo.

La Juve è in attesa di gonfiare la rete. Al 60’, si spera nell’ingresso di Federico Chiesa, che al 63’, infatti, entra insieme con il centravanti serbo. Lasciano il campo Di Maria (molto contrariato) e Kean. Giusto il cambio del primo, colpevole di numerosi palloni persi e un errore banale sotto porta nel primo tempo, meno giusta la sostituzione del secondo, anche se prevedibile. Gli 80 milioni pesano, ma al 65’ pesano meno, infatti l’ex attaccante della Fiorentina realizza il gol del vantaggio. Dura poco. Al 70’, infatti, arriva il pareggio degli spagnoli con Suso (ex Milan) e si torna a soffrire. La squadra andalusa amministra creando altre occasioni.

I tempi regolamentari finiscono e iniziato gli indesiderati supplementari. La Juve sbaglia una buona occasione con Chiesa e subisce il gol con un cross perfetto: lascia a desiderare la marcatura di Danilo, nettamente in ritardo, su Lamela. Il secondo tempo supplementare, inizia con l’ingresso di Papu Gomez (ex Atalanta). Per la Juve entra anche Milik al posto di Cuadrado. Nel frattempo, in Germania, la Roma raggiunge finale, mentre la Juve per l’ennesima volta, sul più bello si ferma.

Gli ultras Siviglia, avevano accolto la Juventus con parole cariche di tensione sportiva “la Juventus saprà cos’è un manicomio nel mezzo di un inferno”, “dovranno tremargli le gambe”, “dovremo farli pentire di aver scelto di fare i calciatori”.

Non sono state queste parole a bloccare la Juve, ma è la Juve che si blocca da sola con l’assenza di un gioco prevedibile e con nessun giocatore in grado di fare la differenza. L’ Europa per la Juve rimane un sogno lontano, c’è bisogno di un cambiamento. La decima in classifica della Liga supera la seconda della Serie A. I conti non tornano.

2 Comments

  1. Ottima analisi.
    Giovedì, con un po’ più di fortuna, sarebbe potuta andare meglio, ma è anche vero che all’andata sarebbe potuta andare peggio… quindi forse è giusto così

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