Inter-Juventus nuovo capitolo, vecchio copione
Decisioni arbitrali e non gioco, quando la toppa è peggio del buco
Anche questo derby d’Italia si è concluso come tutti gli altri condito da una dose immancabile di polemiche e da una doppia sensazione di film già visto.
La prima scena di questo film nauseabondo sono le decisioni arbitrali che in caso di dubbio vanno sempre in un’unica direzione. Il doppio fallo di mano da cui si origina il vantaggio decisivo della Juventus e le ridicole giustificazioni cercate dai vertici arbitrali e dalla stampa il giorno dopo sono una dimostrazione plastica di quanto poco valga il nostro calcio.
Ammettere gli errori sarebbe un grosso passo in avanti per ridare credibilità anche internazionale ad un movimento che invece si conferma sempre più autoreferenziale e autoassolutorio. Se non si capisce questo si sarà mai un passo in avanti e non ci si deve stupire poi se le televisioni italiane e internazionali faticano ad accontentare le richieste della lega o della federazione per la trasmissione delle partite. Perché ci sono spettacoli con copioni già scritti che costano molto meno e rendono molto di più.
La seconda portata di questa cena indigesta la fornisce l’Inter e il suo tecnico Simone Inzaghi che, se da una parte può vantare un buon cammino europeo che sicuramente merita sottolineature positive e complimenti dall’altra sfoggia tra i confono italiani numeri deprimenti, arrivando a perdere una partita ogni tre in campionato. Lasciando da parte il cammino strepitoso del Napoli, perdere una partita ogni tre non è certamente un ruolino di marcia giustificabile quando guidi una squadra come l’Inter in qualsiasi stagione.
Solo la mediocrità complessiva del campionato e una sfida che sembra coinvolgere tutte le squadre a chi vuole perdere più punti per strada lascia all’Inter qualche speranza di qualificazione in Champions, anche se la squadra di Inzaghi sta facendo di tutto per complicarsi la vita da sola.
Un gioco ripetitivo, un attacco spuntato, e la mancanza di alternative nella creazione e sviluppo del gioco lasciano retrogusto amaro che ogni partita sia già stata vista nelle partite precedenti. Cambi scontati, panchina imbarazzante e condizione fisica rivedibile sono le armi spuntate con cui l’Inter si presenta ad un finale di stagione che si preannuncia una specie di thriller con tante possibilità di finire a stomaco vuoto dopo aver assaporato a lungo la possibilità di avere un buon pasto. Forse è ancora più ridicolo sentire Inzaghi parlare dell’Inter che ha fatto la storia per essersi qualificata ai quarti di Champions. Ebbene l’Inter ha vinto tre volte questa competizione e non cambia di certo la reputazione internazionale del club una qualificazione ai quarti. La speranza è che questa pausa possa calmare i bollenti spiriti e far rendere contro a tutto l’ambiente di quanto ci sia in gioco nel finale di stagione che attende l’Inter.