La finale di Coppa Italia ha visto i bianconeri imporsi sull’Atalanta per 2 a 1 nel segno di Dejan Kulusevski e Federico Chiesa.
Partita che si può definire letteralmente divisa in due quella andata in scena al Mapei Stadium di Reggio Emilia con il primo tempo che ha visto i bergamaschi, passare in vantaggio con Malinovsky, imporre ritmo e gioco e recriminare per alcuni episodi decisamente discutibili, dal possibile rigore per fallo di Rabiot su Pessina. Al possibile fallo di Cuadrado ai danni di Gosens in occasione dell’azione del pareggio firmato da Kulusevski.
Partita completamente diversa rispetto a quella andata in scena nella ripresa quando sono stati i bianconeri a prendere il controllo della partita e creare le migliori occasioni, con Federico Chiesa capace di trasformarsi in una vera e propria spina nel fianco della retroguardia bergamasca. L’ex giocatore della Fiorentina impreziosisce un’ottima prestazione con un palo colpito intorno all’ora di gioco sugli sviluppi di una ripartenza e con il gol che decide la contesa al 72º minuto di gioco pochi istanti prima di lasciare il terreno di gioco.
Meritano senz’altro una nota positiva i due marcatori di serata, con l’ex atalantino che tra l’altro fornisce anche l’assist vincente per il raddoppio di Chiesa, e De Ligt che tra i giocatori del reparto arretrato è senz’altro quello più decisivo nel disinnescare i tentativi di attacco atalantini pur soffrendo in alcuni tratti di gara la presenza di Zapata.
Probabilmente tra i meno brillanti di serata c’è Rabiot che non è mai stato incisivo in fase propositiva e si è reso protagonista di alcuni degli episodi più controversi della serata.
Un cenno particolare lo meritano senz’altro Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo. Il primo chiude la sua esperienza ventennale in bianconero con un trofeo che rende senz’altro giustizia alla grandezza del suo percorso con questa maglia insieme con l’infinito palmares di questi anni bianconeri.
Il tecnico bianconero dal canto suo si toglie una soddisfazione non da poco con la vittoria del secondo trofeo stagionale, che in una stagione che resta comunque complessivamente deludente, merita senz’altro una sottolineatura e chissà che un’eventuale qualificazione in Champions League non possa cambiare, in positivo per lui, un destino sembrava segnato.