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Milan capovolto

Choc in casa rossonera, Maldini cacciato dall'a.d. Furlani. Massara lo segue. Sconcerto tra i giocatori

Suonerà strano, ma la storia del Milan si riscriverà a breve. Paolo Maldini è stato cacciato da Giorgio Furlani, a.d. Milan,, il 5 giugno, con un freddo comunicato. Frederic Massara tratterà la sua buonuscita, mentre Stefano Pioli rimarrà, quasi a fare un dispetto a chi lo volle fortemente, anche dopo una sorta di golpe del fondo Elliot, con Ivan Gazidis , responsabile dell’allora gestione sportiva-amministrativa, che cercò di cacciare proprio il tecnico rossonero per Ralf Rangnick nel luglio del 2020. Ne fece le spese solo Zvonimir Boban. Ora è toccato al vecchio compagno Maldini. Una storia di un finale triste quella del capo dell’area tecnica, nonostante i grandi risultati ottenuti negli ultimi tre anni.

Il gelo che l’ex difensore ha sempre avuto nei confronti con Gazidis l’ha portato probabilmente alla fine dei giochi. Il pragmatismo “nero”, che è nella filosofia dei manager d’Oltreoceano, ha fatto i conti della serva alla squadra, che da detentore del titolo ha conquistato il quinto posto sul campo, che comunque gli permetterà di partecipare alla Champions League della prossima stagione, grazie alle disgrazie della Juventus. Dei 55 milioni spesi nel mercato, di cui 35 per Charles De Katelaere, il solo Malick Thiaw ha convinto, quindi due situazioni  che hanno mutato repentinamente il cammino di Maldini e Massara.

Un’altra verità, invece, pare prendere una strada diversa. L’allontanamento del duo si deve al fatto che lunedì scorso (i Champions  Maldini abbia chiesto la testa di Pioli, con il quale da due mesi non si parlava, proponendo la candidatura di Andrea Pirlo. La proprietà ha optato per confermare l’allenatore addebitando al responsabile dell’area tecnica in questione la deficitaria campagna acquisti e prendendo quindi la palla al balzo.

Il titolo conquistato la scorsa stagione, la semifinale di Champions League, un secondo posto, secondo Gerry Cardinale e le direttive di RedBird non sono bastate. Ora spazio a dati e algoritmi, pronti a invedere anche il mondo del calcio. Sentimento, passione, tradizione e calore sono roba da tifosi. Questa è la nuova frontiera del calcio? Tra i giocatori Rafa Leao e Mike Maignan hanno espresso il loro disappunto sui social in modo abbastanza eloquente. A breve vedremo chi si sarà bevuto il cervello.

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