Nonostante la pioggia che cade copiosa su Milano, il pubblico di fede milanista risponde presente. Buona l’affluenza per questo Milan Udinese che vede i rossoneri, obbligati alla vittoria, per non perdere terreno nei confronti dell’Inter vittoriosa a Bergamo.
Stefano Pioli deve fare a meno anche di Theo Hernandez, per il francese una botta alla caviglia duranta la rifinitura. Con gli uomini contati Pioli deùcide di cambiare modulo, passando ad un più classicco 4-4-2 con Jovetic a supporto di Giroud, e Leao a sinistra nei quattro di centrocampo.
Il Milan prende subito in mano il pallino del gioco cercando di sfondare dalla sinistra. Rafael Leao sembra subito ben ispirato, ma è dell’Udinese la prima vera occasione. Zemura dal fondo crossa basso, Alessandro Florenzi con un maldestro rinvio serve Pereyra che tutto solo calcia alto. Gara che non decolla, le emozioni scarseggiano, i rossoneri, con pazienza, sembrano attendere il momento buono per trovare il varco vincente che però non arriva. A meta primo tempo ci prova Davide Calabria, imbeccato in verticale da Reijnders, ad impensierire Silvestri con un tiro da fuori area. Il Milan non riesce ad alzare il ritmo, per gli uomini di Gabriele Cioffi diventa facile chiudere tutti gli spazi e ripartire. Alla mezz’ora ci provano prima Leao, ma il tiro finisce alto, e subito dopo Musah con un sinistro da fuori area, ma il portiere friulano è attento e devia in angolo.
Nella ripresa il tecnico rossonero lascia negli spogliatoi Jovic e Krunic, problemi muscolari per lui, dentro Okafor e Adli. Milan subito pericoloso ad inizio ripresa, Reijnders, lanciato in profondità prova a superare Silvestri con un pallonetto, ma la palla termina a lato. L’Occasione d’oro capita agli ospiti, Ebosele viene atterrato da Adli, per Sacchi è rigore. Dopo la conferma del Var è Pereyra che dal dischetto spiazza Mike Masignan.
Trovato il vantaggio l’Udinese si mette a protezione dei propri sedici metri, Il Milan attacca a testa bassa ma l’unica vera occasione arriva nei 7′ minuti di recupero: Giroud di testa trova Silvestri pronto a respingere.
Finisce la partita con il Milan che esce dal campo a testa bassa e tra i fischi del proprio pubblico. C’è tanto Lavoro per Pioli in vista della partita contro il Psg di martedì sera, gara che sa più di dentro o fuori.