L’euroderby di andata di Champions League ha avuto un solo padrone: l’Inter. Il 2-0 va anche stretto ai nerazzurri che dopo undici minuti avevano già archiviato la pratica. Edin Dzeko e Henrikh Mikhitaryan hanno impallinato Mike Maignan nelle prime due incursioni: il bosniaco anticipando di sinistro Davide Calabria e l’armeno dopo un taglio dritto per dritto nell’area rossonera, dopo uno splendido assist di Federico Dimarco.
Il divario avrebbe potuto essere più netto, se il tracciante di Hakan Çalhanoğlu non fosse finito sul palo con Maignan impotente. Il canovaccio della partita ha poi seguito la sua strada, senza mai sconvolgere i suoi equilibri. Valga il vero, però. Al di là della superiorità tecnica dell’Inter, è giusto stigmatizzare l’assenza di Leao (in odore di firma) e l’infortunio del regista Ismaël Bennacer, dopo pochi scampoli di partita.
Inter – Simone Inzaghi ha preparato bene il match, nulla da eccepire. Ha messo Çalhanoğlu in cabina di regia, preferendolo a Marcelo Brozovic, e ha preferito Dzeko a Romelu Lukaku, visto in uno stato di forma ottimale anche contro la Roma. Approccio positivo, come ormai capita da circa un mese a questa, da quel 16 aprile che regalò un nefasto 0-1 subito in casa dal Monza. Anche i cambi hanno retto, nonostante Roberto Gagliardini (sicuro partente a giugno) che ha buttato al vento una rete che grida vendetta.
Milan – Stefano Pioli, secondo noi, o ha peccato di presunzione, pensando che il suo Milan fosse all’altezza degli avversari, o a preparato in modo discutibile il match. Perché arretrare Rade Krunic in un ruolo che è di Bennacer e mettere l’algerino in una posizione anomala per i propri spartiti. Poi la partita ha detto qualcos’altro. Calabria è stata la parte più debole dei rossoneri, mentre Alexis Saelemaekers ha provato continuato di andare in superiorità numerica, senza avere supporto da Theo Hernandez, probabilmente il peggiore in campo. Non essere riusciti a tamponare l’assenza del proprio leader tecnico è stato il peccato mortale di questo derby. Ora la qualificazione è fortemente a rischio. Non tanto per il risultato casalingo, quanto per la percezione che questa squadra ha trasmesso. Sembra che il massimo sia arrivato contro il Napoli, prima di inabissarsi nel match più importante della stagione.
La cosa buffa è che, nonostante questo risultato Inzaghi sia ancora sulla graticola, mentre Pioli goda di fiducia illimitata presso Paolo Maldini, anche se l’ambiente comincia a rumoreggiare in modo veemente. Il tecnico parmense non sembra immune da responsabilità, anche se lo scudetto vinto lo scorso anno sembra metterlo a riparo da sconvenienti sorprese. Ora il derby di ritorno, nel quale non ci sarà lo sfortunato Bennacer . Ennesima tegola, che però non può essere un alibi. In Europa c’è poco tempo per piangere.