Milano chiama Philadelphia, storia di grande collezionismo

L’arte a stelle e strisce atterra in Piazza del Duomo e propone in una mostra, la prestigiosa collezione d’arte dall’impressionismo alle avanguardie storiche del Novecento provenienti dal Philadelphia Museum of Art. In mostra sono esposti cinquanta capolavori che variano dai paesaggi, alle nature morte fino alla ritrattistica. Le opere sono realizzate da artisti appartenenti al movimento impressionista, come Monet e Renoir fino a un Cézanne agli albori, con un tratto e una composizione non ancora cubista per arrivare ad alcuni pezzi di Klee e Kandinskij, artisti sperimentali della nota scuola del Bauhaus, che traggono dall’ispirazione figurativa l’incipit per arrivare alla non forma e all’astrazione pura.
Questo percorso espositivo che ci permette di capire, attraverso le opere, tutto quello che è successo in Europa, tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento ci è stato gentilmente offerto dalla cura e dall’osservazione acuta di alcuni collezionisti americani, che sono stati i primi a cogliere nell’impressionismo la grande rivoluzione pittorica della prima metà dell’Ottocento.
I curatori della mostra, Jennifer Thompson e Matthew Affron, raccontano che le collezioni d’arte moderna e impressionista, sono uno dei fiori all’occhiello del Philadelphia Museum of Art. La loro particolarità è che sono il risultato di donazioni non solo di singole opere ma d’intere raccolte. Gli abitanti di Philadelphia, considerata nell’Ottocento la più bella città degli Stati Uniti e la più grande città nordamericana, erano tutti commercianti a cui piaceva fare fortuna nelle navi a vapore, nei commerci e nelle banche. Questo contribuì non poco allo sviluppo culturale della città. E’ qui che nel 1876, ci fu la prima Fiera mondiale ufficiale degli Stati Uniti, visitata da più di 10 milioni di persone. I ricchi commercianti americani, in questo contesto, erano stimolati a vedere l’Europa e a conoscere le bellezze artistiche. E’ grazie al loro fermento che nasce il Philadelphia Museum of Art, che oggi possiede una collezione di oltre 240.000 opere, rappresentative di oltre duemila anni di produzione artistica.
Quello che vedrete in mostra sono il risultato di alcuni collezionisti come Alexander Cassatt, fratello della pittrice Mary Cassatt, cultrice dell’impressionismo e amante dell’opera di Degas, che acquistò opere di Monet, Degas e Pissarro. Seguirono altri collezionisti sulla scia dei fratelli Cassatt che avevano fatto innamorare molti ricchi americani del movimento impressionista e non solo, fino alle avanguardie dell’arte moderna. La prima donazione che diede formalmente il via alla odierna e vastissima collezione di arte moderna fu quella di Albert Eugene Gallatin che nel 1927 creò la prima esposizione pubblica.
La donazione di Gallatin fu seguita da quella di Louise e Walter Arensberg, e nel 1964 da Louis E. Stern, che contava più di trecento opere.
La visita alla mostra è un’occasione unica perché il Philadelphia Museum of Art presta i suoi capolavori per oltre cinque mesi a Palazzo Reale. La rassegna si colloca sempre nell’ambito di quella collaborazione che dal 2015 s’inserisce in quelle virtuose relazioni che la città di Milano sa intessere con i musei nel mondo, per realizzare grandi mostre d’interesse internazionale.