CalcioInter

Anno nuovo, nuova finale

L’Inter supera la Juve e sfida (forse) la Fiorentina per la coccarda tricolore

Seconda finale di fila di Coppa Italia, l’Inter supera la Juventus e vola a Roma a giocarsi il trofeo contro la Fiorentina o la Cremonese. La squadra di Simone Inzaghi dimostra di aver raggiunto una maturità che le  permette di gestire le partite e ottenere, soprattutto nelle coppe, risultati stupefacenti.

San Siro veste a festa per il ritorno di Coppa Italia fra l’Inter e la Juventus di Massimiliano Allegri. Cornice di pubblico delle grandi occasioni per il derby d’Italia che vale il pass per la finale di Roma.

I nerazzurri iniziano la gara con personalità, giocando prevalentemente nella metà campo juventina, mantenendo alto il baricentro e rimanendo corta tra i reparti. La pressione non è altissima ma alla prima vera occasione Federico Dimarco, con un sinistro preciso, supera Mattia Perin. Subito dopo è il turno di Lautaro Martinez. L’argentino, dopo una corsa di venti metri, sfiora il palo con un tiro rasoterra. Primi 25 minuti che vedono molta più Inter che Juve. Trovato il vantaggio gli Inzaghi-boys abbassano il baricentro, cala il ritmo e i bianconeri iniziano a farsi vedere dalle parti di André Onana: Mattia De Sciglio gira di testa ma la palla finisce fuori. Per vedere la prima parata del numero 24 nerazzurro bisogna attendere la mezz’ora: Flip Kostic da fuori area costringe Onana alla deviazione in angolo. Subito dopo è il turno del “Toro” Martinez ma Perin è bravo a disinnescare il sinistro dell’argentino.

Allegri cerca peso offensivo per recuperare lo svantaggio, negli spogliatoi rimane Kostic al suo posto Arkadiusz Milik. Ma è l’Inter a trovare  il raddoppio con un’azione di Edin Dzeko bravo a liberarsi di Bremer, e con un sinistro preciso supera Perin, rete  che però viene annullata per fuorigioco del bosniaco. Inzaghi butta nella mischia Romelu Lukaku e Marcelo Brozovic, a fargli posto il bosniaco e Nicolò Barella, sempre generosa e di qualità la sua prova. Allegri sostituisce Leonardo Bonucci con Danilo. Sono sempre i nerazzurri ad andare vicini al raddoppio, prima con Lautaro che non arriva all’appuntamento con il pallone dopo un cross basso di Denzel Dumfries, dopo con Henrikh Mikhitaryan ma Perin si supera e salva la propria porta. La Juve prova a reagire, ma è lenta, compassata, Federico Chiesa è avulso dal gioco, Angel Di Maria e Adrien Rabiot non supportano la squadra con la loro qualità. Inzaghi fa turnover; escono Martinez e Dimarco per Joaquin Correa e Robin Gosens, Allegri toglie dal campo Fabio Miretti e si gioca la carta Paul Pogba ma il francese non incide e l’Inter stacca il biglietto per la finalissima.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button