Pulici: “Le idee partono sempre da qualche riflessione!”
Abbiamo incontrato Ilaria per farci raccontare come è nata la sua passione per il Jazz e quali sono le sue aspirazioni future
La redazione ha avuto il piacere di intervistare Ilaria Pulici, cantante Jazz del gruppo Jazztag. Un percorso iniziato a 11 anni con lo studio del sassofono e continuato con gli studi di canto presso la scuola civica di Desio.
Come e quando è avvenuto il primo incontro con la musica jazz? Come è nata questa passione?
In realtà non moltissimo tempo fa… circa 10 anni fa. volevo mettere in piedi una band tra il jazz e il pop, da qui ho incontrato musicisti che mi hanno dato spunti per approfondire il genere. Sono partita dalle “cover” dei classici per poi ascoltare gli originali delle grandi interpreti (Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Sarah Vaughan ecc)
Da quali idee nascono le tue canzoni?
le idee partono sempre da qualche riflessione. Mi accade qualcosa, rifletto sul significato e da lì sviluppo un concetto che voglio comunicare.
C’è un brano o vi sono più brani a cui sei particolarmente legata? Vi sono brani dedicati a qualcuno in particolare o ad un momento che ha segnato un profondo cambiamento nella tua vita?
O Infante cantato da Dulce Pontes…testo di Fernando Pessoa. Tantissimi anni fa (avevo 17 anni forse), mi fecero ascoltare questo brano e piansi di commozione. Da qui scoprii la musica popolare portoghese di cui mi appassionai moltissimo (Fado). Fu un amore per un tipo di musica molto viscerale, malinconico che aveva qualcosa che mi attraeva. Poi però ascoltai anche altro e da lì il jazz…
Quali sono state le emozioni della prima volta live? Che differenze emotive vi sono nel cantare in studio e nell’esibirsi dal vivo?
La prima volta live ammetto di non ricordarla, ero molto giovane: 17 anni o 18 credo. La musica era uno sfogo, un modo per distinguermi ma non comprendevo appieno il lato artistico e comunicativo di ciò che volevo fare. Ci sono stati live più significativi di altri. E’ come un’esperienza meditativa, se riesci a estraniarti da tutto e a immergerti completamente in quello che stai facendo, che stai cantando, possono succedere cose meravigliose. Le persone se ne accorgono e il messaggio arriva. Dopodiché ti puoi beare in un fiume di complimenti, ed è fantastico. In studio ti concentri sull’esecuzione che deve essere perfetta, manca tutta la parte di interazione col pubblico.
Qual’ è il rapporto con i social? Il web aiuta la divulgazione e promozionale di un’artista o ci sono dei “contro” da valutare?
Il web è un potente mezzo di diffusione ma va utilizzato con cura e può anche danneggiarti se non controlli ciò che gira. Trovo che sia utilissimo ma è anche faticoso perché richiede un costante aggiornamento: ammetto che se potessi pagherei qualcuno per curare questa parte del lavoro al posto mio!
Qual è il tuo rapporto con i colleghi maschi? Ancora discriminazioni di genere?
Il rapporto con i colleghi maschi è sicuramente buono e professionale. Discriminazioni di genere sinceramente non ne ho notate. In questo campo vedo tante donne belle e capaci che, se credono in se stesse, vanno avanti tranquillamente e con grandi successi.
Quali sono i tuoi hobby?
Un lavoro di 8 ore al giorno per pagare il mutuo… ovviamente, scherzo!!leggo, ascolto musica, faccio yoga…
La musica è un campo in cui una donna può esprimersi liberamente e ha le stessepossibilità di un uomo?Rimane un regno delle pari opportunità?
Per quello che ho potuto constatare nell’ambiente in cui ho potuto lavorare, direi di sì.
Molti ragazzi, pur di apparire sui social, mettono a rischio la propria vita facendodei “selfie” in situazioni di pericolo. E’ cosi importante apparire?
Purtroppo nella società attuale sì, è più importante apparire che essere. Non c’è alcun approccio culturale all’interiorità alla spiritualità, se non quello che può scaturire da un interesse puramente individuale. I bambini crescono desiderando cose materiali. Non vengono mai educati ai desideri dell’essere, ciò che potrebbe renderli felici davvero. I sogni che un bimbo può avere da piccolo sono presto soppiantati dalle aspettative di ricchezza e di stabilità economica. Per questo motivo si sogna magari da piccoli di diventare una cantante, un ballerino o qualsiasi altra professione e poi ci si iscrive a Economia e commercio o Giurisprudenza…