La prima delle due gare previste per l’assegnazione della Supercoppa italiana ha visto l’Inter impegnata con la Lazio in una sfida che ha portato i nerazzurri ad ottenere la qualificazione all’atto conclusivo, quando lunedì sera affronteranno il Napoli nella finale vera e propria che assegnerà effettivamente il trofeo.
Una prova di assoluto livello ha caratterizzato la formazione di Inzaghi sia dal punto di vista individuale che collettivo. Forse nessuno degli uomini scesi in campo con la maglia nerazzurra è andato al di sotto della sufficienza contando che probabilmente il peggiore per rendimento è stato Calhanoglu, condizionato evidentemente da una posizione in campo dopo difensiva, voto che comunque viene fisiologicamente alzato per il gol segnato dal dischetto che è valso il raddoppio. Si è assistito in generale ad una partita che è stata più un monologo che un confronto in quanto la Lazio è stata nettamente inferiore all’Inter per tutto l’arco della gara senza mai dare l’impressione di poter entrare effettivamente in partita e contendere fattivamente la qualificazione.
Il gol arrivato al quarto d’ora con una splendida giocato di Dimarco per Thuram è il sigillo visivo di un gioco corale davvero apprezzabile. Una notizia particolarmente positiva è che l’Inter durante tutto l’arco della gara non ha mai abbassato i ritmi e l’intensità della propria aggressione offensiva annullando di fatto ogni velleità di rientro in gara della Lazio, mai pericolosa dalle parti di Sommer. Un’infinita serie di occasioni avrebbe potuto permettere all’Inter di andare a riposo con un margine nettamente più ampio ma solo la sfortuna ha impedito all’Inter di raddoppiare soprattutto in occasione della traversa colpita da Barella nel finale di tempo.
Anche la seconda frazione di gioco non cambia sostanzialmente nel suo sviluppo perché sono sempre i nerazzurri a controllare pienamente la gara e rendersi pericolosi ogni qualvolta decidono di aumentare la pressione offensiva. Una Lazio completamente irriconoscibile rispetto alla buona squadra vista nelle ultime settimane rende ancora più grande un divario sempre apparso netto. Almeno un altro paio di grandissime occasioni da parte dell’Inter arrivano con la traversa di Lautaro e una fuga solitaria di Thuram che servito da Lautaro prova a passare la palla al compagno anziché concludere verso la porta da posizione più che favorevole. C’è comunque spazio nel finale di partita per arrotondare immeritatamente il punteggio con le marcature di Calhanoglu su rigore per un testone imprudente di Pedro ai danni di Lautaro e poi negli ultimi minuti di gioco è un inserimento di Frattesi a dare la dimensione definitiva al punteggio.
Una prestazione davvero importante dunque per l’Inter che risponde nel migliore dei modi sul campo alle tante parole al vento spese nei confronti dei nerazzurri da avversari più o meno inopportuni, ribadendo qualora ce ne fosse bisogno di essere al momento la squadra migliore del panorama calcistico italiano anche se rimane il piccolo neo di una panchina offensiva che anche in questa occasione nel quarto d’ora finale è passa non all’altezza della situazione.