Che per il Milan potesse essere una giornata complicata lo si era capito dalla consegna delle formazioni ufficiali. Un turnover totale come quello proposto da Pioli è un rischio che non puoi permetterti di fare in nessuna partita di Serie A, meno che mai se affronti una delle squadre più in forma del campionato come il Bologna. Il pomeriggio inizia sotto i peggiori auspici e dopo un minuto di gioco la squadra rossoblù passa in vantaggio con il gol di Sansone che si inserisce perfettamente tra i centrali difensivi del Milan e finalizza un’azione corale che ha coinvolto diversi giocatori del Bologna fino ad arrivare al cross vincente di Posch per l’esterno offensivo. I primi minuti di gara vedono un Bologna decisamente intraprendente ed un Milan spaesato. Con il passare dei minuti il Milan prova a guadagnare campo e si rammarica per un possibile fallo da rigore ai danni di Rebic. Per parecchi minuti però i guantoni di Skorupski rimangono immacolati anche perché la velocità di manovra proposta dal Milan è assolutamente troppo lenta per costituire un reale pericolo. Nel finale di primo tempo la squadra di Pioli prova un paio di conclusioni interessanti che sono le avvisaglie di un possibile gol che arriva al 40º con Tommaso Pobega che si trova nella posizione ideale per calciare dal limite dell’area di rigore e disegnare una traiettoria che diventa imparabile per Skorupski.
Nel secondo tempo si assiste ad una lunga fase iniziale piuttosto interlocutoria e con poche emozioni da segnalare. Nella fase finale della gara i rossoneri provano a cambiare ritmo soprattutto dopo l’ingresso di Leão ed il portoghese è senza dubbio uno dei più intraprendenti in una fase conclusiva di gara che vede il rossoneri provare un assedio che però si rivela vano. Altre proteste rossonere arrivano poco prima del 90º quando in un’azione convulsa in area di rigore Lucumì sembra toccare il pallone col braccio ma per l’arbitro il gioco prosegue senza interventi. Finisce dunque in parità una partita dove le assenze hanno avuto la meglio sulle presenze e la presunzione di un turnover così ampio lascia decisamente perplessi e potrebbe complicare il cammino Champions dei rossoneri.