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Un Milan Real domina al Bernabeu

La squadra di Fonseca piega 3-1 il Real di Ancelotti. Ottima prestazione dei rossoneri con un Leao in grande spolvero

Madrid, Stadio Santiago Bernabeu – In una notte di grande calcio europeo, il Milan affronta il Real Madrid, padrone di casa. È una sfida epica, tra due squadre che incarnano il prestigio e la storia del calcio mondiale, 22 Coppe dei Campioni in campo, con il Milan che prova a risollevarsi nella classifica del girone dopo aver raccolto solo 3 punti.

L’atmosfera al Bernabeu è rovente: un minuto di silenzio, accompagnato dalla musica “Inspire” della Christian Church, apre la serata in memoria della tragedia di Valenzia. Poi, l’inno della Champions risuona, con i giocatori che indossano magliette con un messaggio forte e chiaro: “Siamo tutti Valencia”, in segno di sostegno per quanto capitato in Spagna.

Il Real Madrid scende in campo in un classico 4-4-2, mentre il Milan opta per un 4-3-3 che in fase di spinta diventa un 3-4-2-1, con Leao e Pulisic pronti a colpire. Modric, unico Pallone d’Oro in campo, guida i blancos da centrocampo, mentre Mbappé, schierato sulla destra, è immediatamente pericoloso, costringendo la difesa milanista a chiudersi in un solido muro a cinque.

I rossoneri rispondono al meglio, con un Leao energico e rabbioso sulla sinistra, spesso affiancato da Theo Hernandez. La fascia sinistra diventa il centro delle operazioni, con un Milan aggressivo, pronto a ribaltare l’azione. Al decimo minuto, su un errore in uscita di Thiaw, il Real non riesce a capitalizzare, e pochi istanti dopo è proprio Thiaw a far esplodere i tifosi milanisti con un gol su calcio d’angolo battuto da Pulisic, portando il Milan in vantaggio.

Il Real Madrid risponde con una furia impressionante. Prima Mbappé e poi Vinicius costringono Maignan a due interventi decisivi per proteggere il vantaggio milanista. I padroni di casa, guidati dal maestro croato Modric, si gettano in avanti alla ricerca del pareggio. Al minuto 22, però, un’ingenuità di Emerson Royal permette a Vinicius di guadagnare un rigore, trasformato dallo stesso brasiliano con un cucchiaio elegante: 1-1.

Il Milan, nonostante il pareggio, non si lascia abbattere. Leao e Pulisic continuano a spingere, e il Real sembra in difficoltà nel contenere l’aggressività rossonera. Ancora un angolo per il Milan, stavolta battuto da Pulisic, crea scompiglio nell’area dei blancos. Al 40’ è proprio Alvaro Morata, il grande ex, a farsi trovare pronto sulla respinta del portiere: un gol che riporta il Milan in vantaggio, premiando la prestazione generosa dei rossoneri.

Gli ultimi minuti del primo tempo sono ad alta tensione. Mbappé tenta un contropiede fulmineo al 42’, ma Maignan si supera ancora una volta con una parata fondamentale. Il Real ottiene due corner consecutivi, ma la difesa milanista, guidata da Morata e Thiaw, resiste all’assalto. Pulisic, definito “un architetto” per il modo in cui costruisce il gioco, mantiene la lucidità in mezzo al campo, e il primo tempo si conclude con il Milan in vantaggio 2-1.

Con un vantaggio prezioso, il Milan si prepara a un secondo tempo che sarà certamente intenso e combattuto, con il Real Madrid deciso a riprendere il controllo. La squadra rossonera ha mostrato cuore, organizzazione e precisione, ma la sfida è tutt’altro che conclusa.

Al rientro in campo, il Real Madrid opera due cambi strategici: entrano Brahim Diaz, ex Milanista, e Camavinga al posto di Valverde e Tchouameni. Fonseca invece conferma gli undici del primo tempo, fiducioso dell’ottima tenuta dei suoi. Il Real parte aggressivo, ma trova un muro nella difesa rossonera, che resiste con grande solidità. I tentativi di Vinicius e Bellingham finiscono con un nulla di fatto, tra tiri fuori misura e la difesa alta del Milan che respinge ogni attacco.

Al 51’, il Milan rischia di allungare: Leao parte in velocità e si rende pericoloso, ma Lunin – sostituto dell’infortunato Courtois – compie un intervento spettacolare, salvando il Real dal tracollo. I ritmi calano, un vantaggio per i rossoneri che riescono a controllare il gioco e tengono a bada i blancos. Il pubblico del Bernabeu comincia a fischiare, scontento della prestazione della squadra di casa.

Dieci minuti dopo, un contropiede fulmineo orchestrato da Pulisic porta Leao a un’altra conclusione, ma il portoghese spreca l’occasione. Il Real tenta di ribaltare l’azione, ma prima Theo Hernandez, poi Musah chiudono la porta in faccia a Mbappé e compagni. Il Real appare impreciso e Camavinga rimedia un cartellino giallo per un fallo su Morata, frenando ancora una volta il gioco madridista.

Al 70’, una punizione generosamente concessa al Real non porta frutti. Militao protesta e si prende il secondo giallo della partita. Pochi istanti dopo, il Milan trova il terzo gol: Leao si inventa una magia, supera Militao e serve Reijnders che concretizza, regalando il 3-1. I rossoneri sembrano inarrestabili, mentre il nuovo tabellone del Bernabeu segna un risultato che apre una crepa nella fiducia dei tifosi madridisti.

Al 74’, Ancelotti prova l’ultima mossa disperata schierando il tridente: entrano Rodrygo e Garcia per Bellingham e Mendy. Ma il Real non trova reazioni concrete, mentre Maignan si conferma in serata di grazia, respingendo un tentativo di Mbappé e accompagnando fuori un tiro fiacco di Vinicius.

Al 77’, Leao lascia il campo per Okafor. Applausi dei tifosi per il numero 10: non ha segnato, ma ha messo la firma su due dei tre gol rossoneri, lasciando il segno con le sue giocate.

Il Real continua a spingere, ma Maignan e la difesa reggono. Al minuto 81, un errore del portiere in uscita regala un’occasione a Rudiger che segna. Ma il VAR interviene: gol annullato per fuorigioco di Rodrigo. Il Milan tira un sospiro di sollievo.

Con il cronometro che scorre, il Real prova disperatamente a riaprire la partita, ma è il Milan a sfiorare il quarto gol con Loftus-Cheek, fermato solo da un attento Lunin. I rossoneri si difendono in maniera impeccabile, con Musah  che fa il quinto, Emerson Royal che alza barricate e Reijnders a completare un reparto compatto e pronto a respingere ogni tentativo.

Al primo dei sei minuti di recupero, Brahim Diaz, dimenticato dalla difesa milanista, si rende pericoloso, ma Maignan vola e salva ancora una volta il risultato. Gli ultimi assalti del Real si infrangono su una difesa milanista solida e compatta. Militao spedisce il pallone in tribuna, mentre i tifosi madridisti iniziano a lasciare gli spalti, sconsolati.

Al 97’ l’arbitro fischia la fine: il Milan espugna il Bernabeu dopo 15 anni con una prestazione eccezionale, aprendo una crisi al Real Madrid dopo la recente sconfitta per 4-0 contro il Barcellona. È una vittoria storica, una serata da ricordare per i rossoneri e per i loro 4000 tifosi che hanno trasformato lo stadio in un angolo di San Siro con il coro “Unico amore sei”. Un Milan maturo, compatto e solido si afferma in Europa e guarda avanti con rinnovata fiducia.

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