Il primo tempo della gara tra Juventus e Fiorentina si sviluppa su buoni ritmi con i bianconeri che tengono più a lungo il possesso palla ma in pochissime occasioni riescono a rendersi pericolosi dalle parti di Terracciano e solo il tentativo di Morata di superare il portiere della Fiorentina avvicina i bianconeri al gol nella prima parte di gioco; l’attaccante spagnolo però in questa circostanza non riesce a trovare lo spazio per infilare il pallone in rete. La Fiorentina invece dal canto suo agisce maggiormente in contropiede ma nella seconda parte della prima frazione di gioco riesce ad impensierire seriamente Mattia Perin in due circostanze: la prima con un tentativo dalla distanza da parte di Saponara e la seconda con un colpo di testa di Vlahovic che termina di pochissimo a lato. Proteste da parte della Fiorentina in occasione di un fallo di mano di Danilo nei secondi finali nel primo tempo che l’arbitro decide di non sanzionare ritenendo congruo il movimento del difensore brasiliano.
Seconda frazione di gioco che comincia con le due occasioni migliori costruite dalla Juventus che si avvicina al gol al 49º con una palla addomesticata con una prodezza acrobatica da Morata che poi calcia verso la porta ma la palla sfila sul fondo. Ci prova poi Rabiot sempre con una conclusione da fuori ma senza fortuna. Al netto di questa sfuriata iniziale dei bianconeri la gara torna ad essere equilibrata nei minuti successivi e l’episodio che sposta gli equilibri della gara verso colori bianconeri è il doppio giallo esibito a Nikola Milenkovic; il centrale serbo viene ammonito per la seconda volta per aver tentato di fermare la ripartenza di Federico Chiesa, anche se l’azzurro sembra accentuare molto il contatto con l’avversario. Aver trovato la superiorità numerica regala ai bianconeri la possibilità di avanzare notevolmente il baricentro e la Fiorentina finisce per schiacciarsi a difesa della propria area di rigore. Lo stesso Chiesa pochi minuti dopo è protagonista di un’ottima azione personale che si conclude con un tiro potentissimo che termina sulla traversa. Il muro eretto dalla formazione gigliata regge fino al 91º quando Cuadrado arriva sul fondo e mette un pallone teso in mezzo che riesce a trovare una traiettoria per finire alle spalle di Terracciano complice anche una leggera deviazione. Per la Juve arrivano dunque tre punti che possono essere definiti pesantissimi almeno quanto sono stati sofferti, anche se la strada da fare per rimettere in sesto la classifica sembra ancora tanta.