Calcio

Cialtroni vendesi

Nel mondo del pallone è sovente trovarsi di fronte a frotte di personaggi, spesso considerati autorevoli, che sputano sentenze. Non mancano le figuracce

Pippo Menichicchio, fisicamente non esiste, è un personaggio di fantasia inventato da un mio compagno di viaggio, per descrivere quelle figure poco gradevoli per i quali la coerenza e la correttezza sono nobiltà sconosciute.

Arroganti con poco rispetto verso gli altri che considerano sempre inferiori a loro, naturalmente perfetti, portatori di verità assolute, insomma i tuttologi del calcio. Essi millantano conoscenze inesistenti come se fossero vecchi compagni di merende anche se solo incontrati occasionalmente. Sono pronti a saltare su qualsiasi carro in transito solo ed esclusivamente per visibilità, mistificando il fatto di essere gli unici strenui difensori della libertà di poter fare quello che si vuole per qualsiasi categoria.

In una sola parola dei cialtroni. Considerando anche il fatto che tutte le volte che fanno una previsione o si augurano un qualcosa, succede esattamente il contrario, portando una sfiga celestiale. Stare in silenzio magari potrebbe essere una bella idea, perché non provarci? Sembrerebbe un paradosso, ma il vero problema non sono loro ma coloro i quali ripetono gli stessi slogan pedissequamente come dei pappagalli, senza porsi il problema se siano ricette possibili o meno.

Qualsiasi argomento tocchi e da qualsiasi parte ti volti i cazzari (in romanesco poco forbito) pullulano, travestiti da vergini dai candidi manti, talvolta totalmente incapaci, molto spesso anche in completa malafede, con un naso pronunciato come quello di Pinocchio.

Modestia, umiltà e capacità sono vocaboli sconosciuti, i personaggi in questione sono più che conosciuti. bisogna dare atto a lor signori di essere stati molto capaci di riciclarsi nel corso del tempo con l’abilità di un funambolo ma di essere stati poco abili nel nascondere il proprio DNA e la loro storia personale.

Sarebbe stato molto semplice risvegliare i ricordi del passato per smascherarli, ma è stato molto più facile toccare le corde di alcuni argomenti per vedere le giugulari ingrossarsi pericolosamente e il tono della voce aumentare in maniera esponenziale: “Non c’è trucco non c’è inganno”. La loro indole non cambia, ben pettinati ed elegantemente vestiti sembrano docili ed amabili trasformandosi immediatamente quando si confrontano con chi ha un pensiero diverso.

Quando si finirà di vedere e sentire i soliti impolverati cantori stonati di una patetica litania con le loro odi ripetute a sfinimento prive di contenuti e di fattibilità non è dato di sapere; speriamo molto presto.

Vedere un futuro più roseo diventa una chimera, la pandemia una volta tanto non c’entra. Sarebbe il caso di evitare la recita dello stucchevole spettacolo al muro del pianto, ingannando consapevolmente le persone non informate per livello culturale o semplicemente per mancanza di volontà sul fatto d’informarsi.

In una situazione molto difficile come l’attuale sarebbe il caso di capire quali siano le vere priorità, anziché perdere tempo in sterili polemiche di vessillo come dispettose zitelle inacidite. Che ne siano capaci, qualche dubbio mi sovviene, dovrebbero provare a parlare alle teste e non alle pance come solitamente succede, anche se  per opportunismo preferiscono fare così.

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