Contro il conflitto
Sarà presentata il 23 giugno, a Ribolla (Grosseto) l'ultima opera di Pucciarelli "Guerra alla guerra", che con obiettività descrive l'assurdità e l'inutilità dello scontro tra Ucraina e Russia
Il conflitto in Ucraina, cominciato il 24 febbraio 2022, non è ancora finito. e non si sa quando finirà. Come tutte le guerre ha provocato distruzione e morte: circa 50.000 vittime militari e 20.000 civili.
L’informazione sulla guerra Ucraina-Russia è puntuale e costante. ogni mezzo di comunicazione, compresi i social, ci tiene informati sulle ultime mosse, ci fa vedere gli ultimi fotogrammi di un film che è iniziato molto tempo prima dello scoppio del conflitto. e divide i contendenti in buoni, gli ucraini, e cattivi, i russi.
E’ tacciato di putinismo, antieuropeismo e antiatlantismo chi non si dichiara a favore dell’invio delle armi all’Ucraina, a qualunque costo sociale, economico e umano. e chi accenna all’insufficienza della diplomazia, delle proposte di accordo, della ricerca di un dialogo. E, soprattutto, di chi vede i buoni e i cattivi da entrambe le parti; chi vede i torti e le ragioni da entrambe le parti, senza negare che la responsabilità ultima del conflitto sia di Vladimir Putin, aggressore di uno stato sovrano, l’Ucraina.
Nessuno nega che l’Ucraina abbia il diritto di difendersi. ma anche, volendo, attraverso vie alternative alle armi, magari concordando con i suoi sostenitori una via diplomatica. Anche durante la guerra fredda (1945-1989) sono stati evitati conflitti armati tramite trattative segrete tra le grandi potenze, Vaticano compreso. E’ tacciato di putinismo chi – documenti storici alla mano, come filmati e giornali dell’epoca rintracciabilissimi nel web – afferma quanto l’influenza esterna abbia giocato e giochi un ruolo determinante nel conflitto Russia-Ucraina. oppure parli di dialogo, trattative, antimilitarismo, pacifismo, pace. Eppure c’è chi ne parla.
Lo scorso febbraio è uscito il libro “Guerra alla guerra”, una guida alle idee e alle pratiche del pacifismo italiano” del giornalista di repubblica Matteo Pucciarelli. un libro che rema contro nel bellicoso panorama editoriale. ovvero fa cronaca non sulla guerra ma su chi vuole la pace, da sempre. Una realtà poco conosciuta della nostra società, oggi.
Pucciarelli descrive storie e protagonisti di un pensiero opposto a quello della necessità di armare la resistenza ucraina, che monopolizza l’informazione insieme alla spazio concesso a chi difende Putin a oltranza in maniera aperta o subdola.
“Guerra alla guerra” descrive i protagonisti del pacifismo in Italia, le loro idee, gli ostacoli che hanno incontrato nel cercare di metterle in pratica. Fa riferimenti a personaggi come Don Lorenzo Milani, Padre Ernesto Balducci, Aldo Capitini; associazioni e O.N.G. come la “rete italiana pace e disarmo”, “un ponte per”, “Emergency”.
Non è un elenco del telefono ma un percorso ragionato sullo sviluppo dei pacifisti in relazione alle vicende della nostra storia recente. Non è un vademecum per chi non sa a quale associazione aggregarsi nel tempo libero ma un cammino attraverso le esperienze di chi vive e ha vissuto il pacifismo sulla propria pelle, anche nelle condizioni più disumane possibili, come si legge nelle pagine dedicate a Edith Bruck.
Il libro “guerra alla guerra” sarà presentato il prossimo venerdì 23 giugno alle ore 17,30, nella sala Auser di Ribolla (Grosseto) in un pubblico dibattito organizzato da ANPI-Roccastrada e patrocinato dal comune di Roccastrada. L’autore, Matteo Pucciarelli, sarà intervistato dalla giornalista Rai Lucia Ferrari e dal direttore di TV9, Enrico Pizzi.