Il Milan si inchina ai neroverdi e non chiude i giochi per la Champions League: giornata da dimenticare per la squadra di Stefano Pioli che, dopo la figuraccia SuperLega, viene rimontata nella ripresa dagli uomini di Roberto De Zerbi.
La partita
Incontro piacevole con ripetuti ribaltamenti di fronte tra due squadre con baricentro alto che aggrediscono il possesso palla avversario. Diavolo in vantaggio nel primo tempo con una perla di Hakan Calhanoglu, il migliore dei suoi. La supremazia nella prima ora di gioco però non porta ulteriori frutti: i rossoneri, orfani di Zlatan Ibrahimovic, non incidono in attacco e il Sassuolo prende fiducia. Il subentrato Giacomo Raspadori è l’eroe di serata: nel giro di 6 minuti segna le due reti che ribaltano il Milan, sfruttando la versione gatto di marmo della coppia Simon Kjaer-Fikayo Tomori.
Non è ancora il momento di canticchiare il ritornello della Champions League.
Canzoni stonate
Se l’autore del gol Calhanoglu, Davide Calabria e Diogo Dalot interpretano bene la loro parte, a steccare questa sera sono stati i due centrali difensivi, troppo morbidi nei momenti chiave del match. In attacco Rafael Leao prova ad impegnarsi, ma la cattiveria non è nel suo repertorio. Anche Pioli non legge bene lo spartito nella ripresa: i cambi hanno messo ancora più in difficoltà gli equilibri della squadra.
Notte di sogni, di coppe e di campioni
Addormentarsi la domenica sognando Messi, Benzema e Guardiola, risvegliarsi tre giorni dopo con Berardi, Consigli e Raspadori. L’establishment rossonero già pregustava ben altre partite il mercoledì sera, ma nel giro di poche ore la cruda realtà ha presentato il conto: prima il dietrofront con gli altri ammutinati della SuperLeague, poi la sconfitta proprio contro quel De Zerbi che non voleva nemmeno presentarsi a Milano, in protesta contro il calcio elitario. Provincia uno, superbia zero.