La Juve non sa più vincere.
Due pareggi e due sconfitte nelle prime partite, un inizio così negativo non si registrava a queste latitudini dal 1961.
Il big match contro il Milan non ha fatto eccezione e dopo l’illusorio vantaggio, dopo pochi minuti di Morata, è arrivata l’ennesima rimonta.
La Juventus è stata raggiunta come nella gara di esordio di Udine e nella trasferta di Napoli.
Facile individuare nella cessione di Ronaldo un motivo di questa partenza difficile ma più che il reparto offensivo ciò che preoccupa è la pochezza del centrocampo.
Il trio, schierato ieri sera da Allegri, composto da Locatelli, Bentancur e Rabiot ha mostrato buone qualità in fase di corsa ed interdizione ma anche una carenza notevole in fase di fantasia e costruzione.
Le parole di Allegri, nel post partita, raccontano di una determinazione persa e di una necessità di maggiore cattiveria, soprattutto nei finali di partita.
L’impressione è che anche il tecnico sia in difficoltà e non abbia ancora trovato la chimica giusta per compensare soprattutto le difficoltà della mediana.
La presenza di almeno uno tra Chiesa e Kulusevski potrebbe dare delle opzioni alternative al solo Dybala, l’unico che ieri ha illuminato la scena come nell’assist per Morata ad inizio partita.
I bianconeri sono già tornati al lavoro per preparare la trasferta di La Spezia.
Le due sfide contro squadre liguri (domenica arriverà a Torino la Sampdoria) rappresentano un primo delicato crocevia nella stagione dei torinesi.