Arte

Le tele che non ti aspetti

Ancora una settimana per apprezzare e non dimenticare il magico realismo di Caravaggio al Museo della Permanente a Milano fino al 27 gennaio. Una mostra multimediale dove la caratteristica preponderante non è la pittura per come la intendiamo nel vero senso tradizionale del termine, ma un’immersione nell’immagine visiva della pittura di Caravaggio che diventa fotografata in mille particolari che assumono rilevanza e contenuto, ancora più analitico e accurato.

L’idea organizzativa di MondoMostreSkira è stata quella di presentare al pubblico, con la collaborazione scientifica di Rossella Vodret, e il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, un’esperienza multimediale che completasse l’esposizione “Dentro Caravaggio” a Palazzo Reale. Entriamo nel grande cubo che ospita quelle telecamere adatte a farci rivivere il tempo, il suono e lo spazio di quel secolo e di quel mondo che Caravaggio ha conosciuto dalla sua infanzia fino alla tragica morte in solitudine nella spiaggia di Porto Ercole.

Immagini zumate e particolari che, ingranditi, ci sono sfuggiti all’occhio guardando i suoi quadri. Qui raccogliamo l’impressione multimediale che amplia i nostri sensi per riuscire ad apprezzare la pittura del Caravaggio in tutta la sua originalità.

Due sono le direttrici che ci hanno guidato in questo nuovo progetto – afferma Rossella Vodret – una maggiore conoscenza dell’uomo Caravaggio, e un approfondimento su alcuni suoi capolavori che non è stato possibile esporre nella mostra di Palazzo Reale “Dentro Caravaggio”. Due aspetti indagati e mostrati al pubblico attraverso una precisa chiave di lettura: il “Caravaggio nascosto”, sia attraverso episodi inediti o poco noti che appartengono alla sfera intima e privata della sua travagliata esistenza, sia grazie a una particolare visione dei capolavori del grande genio lombardo.

Una mostra fatta di opere invisibili al pubblico, custodite in luoghi privati (il Gabinetto Alchemico nel Casino dell’Aurora, Palazzo Odescalchi), inamovibili dalla sede (Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, Cappella Cerasi in S. Maria del Popolo, Cattedrale di Malta), troppo fragili da trasportare (i quadri del Louvre e del Kunsthistorisches Museum), o distrutte (Ritratto di Filide Melandroni) o, infine, rifiutate perché fuori dal contesto in cui erano state pensate (DeposizioneMorte della Vergine, Madonna dei Palafrenieri).  Nel percorso della mostra ci sono ben cinquanta opere di Caravaggio, di cui solo nove nella mostra di Palazzo Reale, fotografate ad altissima definizione per catturare ogni dettaglio, ogni pennellata, ogni intuizione creativa. Alcune opere sono state inserite, ricostruendo l’ambito nel quale Caravaggio le aveva pensate: la Morte della Vergine del Louvre che Caravaggio dipinse per l’altare della chiesa di Santa Maria della Scala o la Deposizione dei Musei Vaticani commissionata però per Santa Maria in Vallicella. Grazie all’utilizzo del video mapping (una tecnologia multimediale che permette di proiettare della luce o dei video su superfici reali, in modo da ottenere un effetto artistico e alcuni movimenti inusuali sulle superfici interessate), tali opere sono presentate nella loro integralità architettonica dando la possibilità al visitatore di fruirle così come l’artista le aveva concepite.

Chi era Caravaggio? Un semplice uomo ribelle alle regole, o piuttosto un artista appassionato, ambizioso di dare spazio al suo modo innovativo di intendere la pittura e la composizione?

La cosa più curiosa del Caravaggio è che di lui non esistono disegni, ma non perché fossero stati distrutti ma perché il pittore incideva sulla tela con una punta dura; la pennellata è data con estrema libertà. Rivoluziona la prassi comune a tutti gli artisti, che era quella di preparare bozzetti e disegni prima di porvi la pittura. Il suo stile invidiato e copiato da molti altri artisti dell’epoca, non si limitò ai confini nazionali ma rimase attivo per molte generazioni e si rivelò soprattutto in Francia con l’opera di Pieter Paul Rubens, e in Spagna con l’opera di Diego Velazquez. Possiamo dire che per questi motivi dobbiamo considerare il Caravaggio come il pittore che è stato pietra miliare per tutta la pittura europea. Caravaggio muore a soli quarant’anni, forse stremato, anche dal suo stesso vivere, soprattutto negli ultimi anni, accusato di omicidio scappa a Napoli e poi a Malta ma anche se protetto dai cavalieri maltesi, riuscirà per carattere iracondo e forse inflessibile a lasciare anche l’isola per morire in solitudine sulla spiaggia di Porto Ercole.

Con il Caravaggio si apre un modo nuovo di intendere la pittura, l’espressione popolare e il suo realismo, si coniuga con il classicismo delle forme e dà il via al concetto di pittura moderna.

Il percorso alla mostra, di 45 minuti è accompagnato da una narrazione che utilizza la tecnologia binaurale (metodo di registrazione tridimensionale). I visitatori saranno dotati di cuffie speciali. La mostra, prodotta da NSPRD per Experience Exhibitions ha coinvolto un team di giovani sceneggiatori, cineasti, video artisti, scenografi, doppiatori che con la consulenza scientifica di Rossella Vodret, hanno elaborato un nuovo formato di mostra immersiva, che mira a sfruttare al massimo le ultime tecnologie per una divulgazione scientifica di ultima generazione.

 

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