Vittoria in scioltezza per l’Inter che allo stadio di San Siro sconfigge lo Spezia per 2-0 dopo una partita dominata. La trama è un po’ la storia di tanti turni infrasettimanali: qualche assenza importante, un avversario ostico che aspetta il momento di debolezza per colpire e tre punti da conquistare a tutti i costi. Il match in terra ligure ha mostrato una squadra in salute e un calcio di ottima fattura. La crescita e la maturità del gruppo sono sotto gli occhi di tutti, anche perché stavolta mancava la spina dorsale composta da De Vrij, Barella, Bastoni e Dzeko. Certo, nessuno demonizza Antonio Conte o presenta sindrome da sedotto e abbandonato, ma quello che al momento sta facendo Inzaghi è sicuramente esaltante e fa dimenticare un addio indigesto.
IL MATCH – Parte subito forte l’Inter che per i primi venti minuti schiaccia lo Spezia nella sua metà campo dove però gli errori tecnici negli ultimi metri sono molti per colpa dell’intasamento degli spazi. L’Inter però arriva sempre a conclude a ripetizione verso la porta di Provedel: 14 tiri nei primi 45′. Itiri dal limite di Correa e Lautaro sono le occasioni più pericolose, assieme ad un sinistro velenoso di Dumfries. Al 36’ la difesa spezina si sfalda, Lautaro serve Gagliardini con un delizioso colpo di tacco, il centrocampista ex Atalanta si inserisce e battezza un angolo irraggiungibile per Provedel siglando l’1-0.
Nella ripresa l’Inter si fionda ancora all’arrembaggio, con lo Spezia che per quasi 20 minuti non riesce a superare la metà campo. La miglior occasione della ripresa capita sui piedi di Correa che, da dentro l’area, calcia di collo pieno e centra la parte inferiore della traversa. Poi Calhanoglu scalda di nuovo i guanti di Provedel senza bucare la porta. Al 56’ braccio larghissimo di Kiwior: è rigore per l’Inter. Lautaro dal dischetto non sbaglia per il 2-0. Le occasioni per in nerazzurri continuano a piovere. Lo Spezia, grazie ai cambi, nel finale alza un po’ il baricentro affacciandosi pericolosamente per due volte dalle parti di Handanovic. Finisce 2-0 alla Scala del calcio.
FAVOLA – Si, quella di Dimarco è la favola di ogni ragazzo tifoso. Come un certo Zenga, Federico Dimarco dal secondo anello verde si ritrova a giocare per la squadra che sogna da bambino. A lui la Curva ha dedicato un mega striscione che racconta il suo percorso in nerazzurro, dalle giovanili alla prima squadra.
UP&DOWN
UP
Lautaro – Il Toro sembra aver visto rosso da quanto è scatenato. Trova ancora la rete dal dischetto che fa bene al morale.
Gagliardini – In liguria si accende. Stappa la partita e lo fa con un gran gol. Tanta intensità e assistenza alla manovra.
Calhanoglu – L’uomo ovunque. In condizione fisica e mentale eccezionale.
Dimarco – Il colpo di tacco con cui innesca Perisic in area di rigore è delizioso. Diamante grezzo da tenere stretto.