Dopo la bruciante sconfitta di Firenze, nel momento più complicato di questo avvio di stagione, il Milan domina al Wanda Metropolitano e vince nel finale grazie a Junior Messias. La storia strappalacrime del ragazzo di Belo Horizonte ha fatto il giro del mondo in queste ore, quindi è superfluo ribadirla. Parlando invece del calcio giocato, l’attaccante in prestito dal Crotone ha messo la ciliegina sulla torta di una prestazione corale strepitosa.
Rossoneri senza alternative: o si vince o il mercoledì si va al cinema. La squadra di Pioli arrivava dal pesante ko contro la Fiorentina, partita in cui gli errori difensivi e gli sprechi in attacco hanno condizionato un risultato scoppiettante ma bugiardo. Contro i campioni di Spagna invece si è rivisto il Milan in formato Champions: nessuna sbavatura dietro (forse la miglior partita di Romagnoli da quando veste rossonero), Kessie in versione onnipresente, Diaz sgusciante, Theo Hernandez e Saelemaekers tornati a brillare sulle fasce.
Personalità e prestanza fisica hanno annichilito un Atletico in confusione, ma per lunga parte del match è mancata la zampata offensiva: Giroud è sembrato un pesce fuor d’acqua, fino all’infortunio del secondo tempo. L’ingresso di Ibrahimovic e Messias nel finale ha invertito la rotta e il Milan con il colpo di testa del brasiliano tiene vive le speranze di qualificazione: serve una vittoria contro il Liverpool, attendendo buone notizie da Oporto.
Ma prima torna il campionato (ultima vittoria contro la Roma, tre giornate fa), con un trittico non impossibile ma ricco di insidie: Sassuolo-Genoa-Udinese in una settimana, come antipasto alla sfida contro i Reds per decidere come passare il mercoledì sera.