CalcioMilan

RUGGITO MILAN

I rossoneri vincono con una straordinaria rimonta ai danni del Verona.

Il match. La partita contro il Verona per i rossoneri è nata subito male e, viste le tante defezioni della vigilia, è stata concepita peggio. L’infortunio e la seguente operazione al polso di Mike Maignan, la positività di Theo Hernandez (autore di due grandi partite con la Francia) e di Brahim Diaz dovevano far scattare, da subito, un campanello d’allarme tra i tifosi in vista del match. Pronti via e la squadra di Pioli si ritrova sotto di un goal, Caprari sfrutta un buco difensivo e fulmina l’incolpevole Tatarusanu. Neanche il tempo di riorganizzare le idee e il giovane direttore di gara Prontera fischia un calcio di rigore molto dubbio per fallo di Romagnoli su Kalinic: Barak trasforma e fa 0-2.

Lo stadio è ammutolito e l’espressione di Stefano Pioli sembra essere un “copia-incolla” di quella di un anno fa. Quando anche un combattente come Ante Rebic decide di gettare la spugna (distorsione alla caviglia) pure i “fedelissimi” del tifo capiscono che tutto ormai è perduto.

Poi la scossa. Girandola di cambi: Rafael Leao, Samu Castillejo e Rade Krunic. Sono soprattutto i primi due a suonare la carica. Un colpo di testa di Olivier Giroud scuote il Meazza e accorcia le distanze. La squadra pressa, alza il ritmo e gioca con qualità. Il 2-2 arriva dal dischetto, Franck Kessie è freddo e lucido.

(S)fortuna. Il 3-2 è un colpo di (s)fortuna, Gunter sbaglia il rinvio e la palla finisce in fondo alla rete. E se la fortuna arriva in una serata maledetta come quella di ieri vuol dire che te la sei andata a cercare con le unghie e con i denti. Al triplice fischio lo stadio è una bolgia.

Spirito. Quello che stupisce, dopo tutto, è che ancora “qualcuno”, compreso il sottoscritto, si stupisce di questo Milan. Ad entusiasmare non è tanto il risultato e i tre punti conquistati. Ciò che affascina dei rossoneri è il carattere e la forza del gruppo. Perché quando un giocatore come Castillejo, ormai fuori dal progetto e in cerca di una sistemazione, entra con quello spirito e dedizione, significa che il gruppo è forte e compatto.

Champions League. Contro il Porto sarà un crocevia fondamentale per i sogni europei. Le scelte saranno obbligate, a maggior ragione dopo l’infortunio subito da Rebic. Simon Kjaer riprenderà il timone di poppa mentre Zlatan Ibrahimovic sfiderà le folate di vento e le alte onde di prua. Sei punti contro il Porto vorrebbero dire riaprire il discorso qualificazione e giocarsi il passaggio del turno a Madrid.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button