
Situazione in via di sviluppo quella vissuta dall’Inter che cerca il modo di costruire il proprio mercato e di fatto la futura rosa allenata da Simone Inzaghi. L’Inter ha rispettato gli oneri relativi ai pagamenti degli stipendi, anche grazie al sostengo garantito dal finanziamento fornito da Oaktree. Stando infatti a quanto riportato da Calcio&Finanza, a fine maggio sono stati versate le mensilità da novembre a febbraio, mentre quelle di aprile e maggio verranno saldate entro il 30 giugno. I tifosi ora attendono con ansia novità sia nei colpi in uscita, sia in quelli in entrata.
ULTIME VOCI – Con il problema inaspettato di Eriksen, cambiano anche le priorità di mercato per la Beneamata: niente partenze di Sensi e di Vecino, anzi, sarà richiesto un ulteriore sforzo sul mercato per trovare un sostituto all’altezza. Su Lautaro non ci sono novità di giornata, c’è il famoso interesse da parte dell’Atletico Madrid che rimane però in sospeso. Radu intanto sfuma dai radar nerazzurri dopo il rinnovo con la Lazio, ma Inzaghi continuerà a monitorare anche altri calciatori biancocelesti. Voci di corridoio infatti affermano che i nerazzurri stiano facendo sul serio per arrivare a Lazzari, cosa che avvicina sempre di più Hakimi al Psg a fronte di 70 milioni di euro. Nei radar interisti anche Marusic dalla sponda laziale.
Attenzione all’interesse della dirigenza nerazzurra per Dumfries: sulla fascia va fortissimo, ma al momento è una valutazione e niente più, infatti costa 20 milioni. Gioca con il PSV e al momento quella cifra non è nel budget dell’Inter. Un po’ a sorpresa, ci sono conferme rispetto ad un contatto avuto dall’Inter con gli agenti di Calhanoglu che stanno cercando alternative. Voci anche su Pjanic, secondo Tuttosport ci sarebbe anche l’Inter per il futuro del calciatore. I blaugrana evidentemente non vogliono puntare sul calciatore bosniaco che ha un pò deluso le aspettative. Vedremo se la pista si surriscalderà nelle prossime settimane. Altro nome in aggiunta che potrebbe tornare utile alla causa di Inzaghi è quello di Nainggolan, il cui definitivo passaggio al Cagliari appare tumultuoso. Non si esclude l’idea di tentare il colpo Van de Beek, vecchio pallino del ds interista, verso il quale l’Inter tenterebbe la trattativa per un prestito dal Manchester United.
ERIKSEN
Il centrocampista è stato dimesso ieri dall’ospedale dopo l’operazione in cui gli è stato installato il defibrillatore cardiaco. Tornerà a giocare? Non tornerà? Tornerà ma non in Italia? Tanti dubbi tante domande e poche sicurezze. Una cosa è certa, il futuro da calciatore in Italia di Eriksen è a rischio anche se il mondo Inter vorrebbe rivederlo con la maglia nerazzurra. Nel dettaglio del protocollo del Cocis, c’è una parte specifica per i portatori del defibrillatore impiantabile: in quei casi l’idoneità sportiva dipende dal tipo di cardiopatia sottostante, dalla presenza o meno di sintomi, dal rischio traumatico e dal rischio intrinseco dello sport praticato. Il calcio è tassativamente escluso, l’idoneità viene concessa solo per sport non di contatto. Rimane comunque ancora la speranza che tra 4-5 settimane, quando sarà sottoposto a nuovi esami, possa cambiare la diagnosi.
POSSIBILI CONSEGUENZE – Al momento l’Inter deve fare i conti con l’infortunio del calciatore, e le ricadute finanziarie di questa assenza a partire dallo stipendio. Eriksen infatti percepisce 7,5 milioni di euro netti a stagione. Certo intervengono le varie assicurazioni e appena verrà definita la casistica in cui rientra il danese, se temporanea o definitiva, la questione salariale dovrebbe risolversi senza troppi patemi. Diverso, invece, il discorso per il valore del calciatore. C’è un fondo Uefa riconosciuto ai club per i loro calciatori infortunati durante le partite internazionali, ma non è questo il caso. Dunque la perdita per l’Inter rischia di essere pesante. Nell’immediato, dovrà comunque sostituirlo. Quasi impossibile, per uno come lui.