Non è più tempo di regali. Il Milan strappa la vittoria contro il Verona che gli vale il quinto posto sul campo, ma guadagna l’ingresso in Champions League, visto le nefandezze compiute dalla società Juventus, arrivata al settimo posto, ma con dieci punti di penalizzazione. L’addio alla stagione si conclude con il commiato di Zlatan Ibrahimovic che lascia il club rossonero. A dirla tutta è il club di Via Aldo Rossi che gli ha presentato il foglio di via.
Dettagli che comunque hanno onorato ancor di più l’asso svedese che all’alba dei 42 anni ha dichiarato che vuole giocare ancora. Bontà sua, forse, bontà nostra. Il match fila liscio fino a quasi termine della prima frazione di gara, quando lil giallo e blu Cyril Ngonge scalcia il piede di Brahim Diaz regalando il rigore che Olivier Giraud realizza.
Nella ripresa, a neanche venti minuti dalla fine, Davide Faraoni, su cross di Darko Lazovic, riesca a superare Theo Hernandez di testa e infilare il gol del pareggio. Poi sale in cattedra Rafa Leao che nel giro di sette minuti mette il risultato in ghiaccio. La prima rete è un tiro chirurgico del portoghese (appena fresco di contratto) che regala un gol spettacolare: su assist di Alexis Saelaemakers, il 17 rossonero con la suola dello scarpino fa sdraiare Giangiacomo Magnani, poi con un’altra finta di corpo evita il povero Lorenzo Montipò, infilandolo per il 3-1 definitivo. Non finisce qui. Si apre il capitolo Ibrahimovic. Grande storia.
